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sabato 25 febbraio 2012

25/02/2012 - Scossa di terremoto a Palermo


l sisma di magnitudo 4.2 della scala Richter alle 21.34. Non risultano danni a persone o cose


PALERMO. Scossa di terremoto di magnitudo 4.2 Richter alle 21.34 con epicentro in mare, tra Palermo e l'isola di Ustica (a 22 chilometri a est dell'isola) e a 43 chilometri di profondità.. Il sisma è stato avvertito distintamente da tutta la popolazione. Dalle sale operative di vigili del fuoco e protezione civile non si segnalano danni. Il terremoto é stato avvertito anche in provincia e alle isole Eolie. L'epicentro è nella stessa area in cui il 6 settembre 2002, alle 3.20 di notte, fu registrata una forte scossa, di magnitudo 5.6 Richter. La notizia sta facendo il giro dei social network.

venerdì 20 gennaio 2012

Sciopero della fame per Morsello. Il meridione alza la testa...e i forconi

Da quasi una settimana la Sicilia è in grave disagio per via del Movimento dei Forconi. La benzina non è più disponibile e di conseguenza nei supermercati non c’è più cibo. Autotrasportatori, agricoltori, commercianti, artigiani e pescatori hanno occupato strade, porti e tangenziali per denunciare la crisi che ha colpito pesantemente la Sicilia e non solo. Da questa mattina il movimento degli studenti “Avanguardia Studentesca” si è schierato con il Movimento.
Su alcuni giornali il Movimento dei Forconi è pesantemente contestato. Alcuni sostengono che dietro tale Movimento ci sia lo zampino della mafia. Forse anche quest’ultima sta soffrendo per la crisi? Sembra facile identificare come “mafiosa” qualsiasi iniziativa sociale nel meridione, come se la Storia si fosse fermata al discorso tra Chevalley ed il Gattopardo; la realtà è globalizzata ed estende la mafia oltre i confini siculi.
Intanto Martino Morsello, leader del Movimento, ha annunciato l’inizio di uno sciopero della fame a causa delle dichiarazioni del presidente di Confindustria siciliana, Ivan Lo Bello approposito di “infiltrazioni mafiose” nel movimento. Anche Cgil, Cisl e Uil scrivono in un documento congiunto a sfavore del movimento: “Forme inconcludenti, dannose, inaccettabili di una protesta che sta arrecando gravi danni all’economia siciliana per favorire gli interessi criminali e mafiosi da sempre legati alla filiera dei trasporti e dell’agroalimentare”.
Martino Morsello invece dichiara “Col mio gesto voglio che venga accertata la verità di tali gravissime affermazioni e conoscere i nomi dei personaggi mafiosi che potrebbero essere vicini al nostro movimento. Non ci può essere nessuna ombra di dubbio di collegamenti con esponenti mafiosi. Mi rendo disponibile immediatamente a collaborare con Ivan Lo Bello, i rappresentanti di categoria e le istituzioni per arrivare ad accertare eventuali infiltrazioni che potrebbero mettere in cattiva luce il movimento stesso”.
Intanto a dispetto dei giudizi negativi, il Movimento dei Forconi sta diffondendosi anche in altre regioni d’Italia, Calabria e Sardegna in primis. Ciò è dovuto probabilmente al fatto che ad essere intervistati sono onesti lavoratori e padri di famiglia che affermano di non riuscire più a sopportare il peso della crisi economica e di non avere più soldi per andare avanti, soprattutto in vista dell’aumento delle tasse.
Purtroppo, il tanto atteso incontro di ieri tra i manifestanti e il governatore siciliano Raffaele Lombardo, non è servito a molto. Lombardo, infatti, ha arginato il problema rimandando la protesta a Roma. Pur promettendo un fondo speciale da 15 milioni, il governatore non è stato credibile poiché la protesta si prolungherà ad oltranza. Anche l’Abruzzo è stato contagiato dal Movimento dei Forconi e proprio oggi alle ore 17 inizierà il blocco dell’uscita autostradale A14 Pescara Nord-Città Sant’Angelo.
Il Movimento dei Forconi è nato durante la scorsa primavera grazie a un gemellaggio tra i pastori sardi e gli agricoltori siciliani, e sin da subito ha manifestato al governo e alla Regione la richiesta di ridurre il costo del carburante e varare misure economiche a favore di agricoltori, pescatori, autotrasportatori e disoccupati.
Chiunque abbia aderito successivamente al Movimento dei Forconi, ciò che conta è che ad affollare la piazza c’è tanta gente comune, determinata e mossa da giusti intenti. Questo Movimento va considerato come una risposta alla crisi.

EVENTO E STATO SPOSTATO A PIAZZA GARIBALDI DALLE 9 ALLE 10 PER VENIRE INCONTRO A TUTTI GLI AMICI CHE VERANNO DAI PAESI LIMITROFI... DA LI PROSEGUIREMO ANDANDO A BLOCCARE L'AUTOSTRADA DI NAPOLI

ANCHE A NAPOLO SI MUOVE QUALCOSA!DAI DAI DAI!

SICILIAN HEART (CUORE SICILIANO): COSPA ABRUZZO SI DICE PRONTO AL "MOVIMENTO DEI FOR...

SICILIAN HEART (CUORE SICILIANO): COSPA ABRUZZO SI DICE PRONTO AL "MOVIMENTO DEI FOR...: Il Cospa Abruzzo, associazione di allevatori e agricoltori, si dice pronto a mobilitarsi anche nella nostra regione per dare forza al “movi...

COSPA ABRUZZO SI DICE PRONTO AL "MOVIMENTO DEI FORCONI"

 Il Cospa Abruzzo, associazione di allevatori e agricoltori, si dice pronto a mobilitarsi anche nella nostra regione per dare forza al “movimento dei forconi”, nato subito dopo la sortita dei trattori a Roma avvenuta il 16 novembre scorso, quando gli iscritti delle categorie giunsero al palazzetto dello sport all'Eur per manifestare contro il caro gasolio e l'ingiunzione dei pagamenti delle quote latte. Analoga iniziativa, con rappresentanze ridotte, fu messa in atto il 15 dicembre all'Aquila. "Siamo stati costretti a scendere in piazza” afferma Dino Rossi presidente del Cospa Abruzzo “e la nostra manifestazione del 15 dicembre e' stata soffocata dalle prescrizioni della Questura e del Prefetto dell'Aquila, i quali promettevano di impegnarsi nei confronti di chi ci governa.
E' passato un mese e non si e' mossa una foglia - continua Rossi - siamo stati presi in giro e in tutti i modi si e' cercato di soffocare una manifestazione, motivata dal mancato guadagno scaturito dall'aumento dei costi di produzione e in primis del gasolio". Il Cospa Abruzzo, in base a un'informativa consegnata dai Carabineri del Nac, nucleo alle dipendenze del ministero delle Politiche agricole e forestali, fece emergere la notizia che con l'alterazione di un algoritmo al database della banca dati nazionale erano iscritte all'anagrafe bovina mucche di 83 anni, a fronte di una vita media produttiva pari a 8 anni. "A questo si aggiungono le mucche fatte vivere sulla carta per ben 83 anni, eta' necessaria ad italianizzare il latte proveniente dei paesi dell'est Europa e nel contempo far pagare l'eccesso di plafond delle quote latte agli allevatori onesti". Altro argomento che sta portando alla mobilitazione degli allevatori e agricoltori abruzzesi e' quello della creazione del "Corridoio Verde" che, come afferma Dino Rossi "E' un accordo per permettere l'importazione di prodotti ortofrutticoli dai paesi del nord Africa. Un progetto ben preciso che consiste in questo: le multinazionali hanno acquistato i terreni a due soldi con costi di manodopera bassissimi, da dove importano gli ortofrutta e nel contempo affamano i contadini italiani per rilevare le loro aziende finite in mano ad Equitalia". Gli imprenditori abruzzesi del settore primario, stando a quanto dice Rossi, presidente del Cospa Abruzzo: "Non scenderanno a compromessi con l'ordine pubblico, abbiamo il sacrosanto diritto di manifestare per una legittima difesa dei nostri interessi contro i responsabili che hanno generato lo stato di crisi del comparto, determinando la mobilitazione prima in Sicilia e in seguito in Abruzzo, agitazione che finira' per interessare l'intera nazione".

SICILIAN HEART (CUORE SICILIANO): BLOCCHI AL PORTO DI PALERMO A FIANCO GLI AGRICOLTO...

SICILIAN HEART (CUORE SICILIANO): BLOCCHI AL PORTO DI PALERMO A FIANCO GLI AGRICOLTO...: 20 gennaio 2012 - Gli studenti affianco il “Movimento dei Forconi” . Dopo la mezzanotte gli autotrasportatori riprenderanno a circolare m...

BLOCCHI AL PORTO DI PALERMO A FIANCO GLI AGRICOLTORI 0 commenti Studenti in protesta "Lo Stato italiano non ci rappresenta"

studenti20 gennaio 2012 - 
Gli studenti affianco il “Movimento dei Forconi”. Dopo la mezzanotte gli autotrasportatori riprenderanno a circolare mentre pescatori e forconi continueranno ad oltranza blocchi e sit-in in tutta la Sicilia. Questa mattina gli studenti medi di Palermo sono partiti dalla Cattedrale di Palermo attraversando le vie del centro storico tra corso Vittorio Emanuele e Piazza Marina, con l’intento di bloccare la città e paralizzare il traffico cittadino. Raggiunto il porto, gli studenti si sono uniti agli agricoltori e pescatori creando momenti di panico e tensione. A causa dei blocchi, chiuso il porto per circa un ora. Durante il corteo è stata bruciata una bandiera tricolore simbolo dello Stato italiano.
“Scendiamo in piazza con il ‘Movimento dei Forconi’ – dice Federico Guzzo portavoce degli studenti medi – perchè è una delle poche realtà che ha gestito le proteste in modo autonomo. A differenza della sinistra da salotto palermitana, questi lavoratori hanno saputo parlare un linguaggio che a noi piace”.
Alla domanda: Perchè avete bruciato la bandiera italiana? Lo studente dice: “Lo stato italiano non ci rappresenta da molti anni. Con le sue manovre finanziarie fatte di lacrime e sangue con aumenti esponenziali delle tasse e del caro vita, sta riducendo in miseria la popolazione, facendo arricchire sempre i soliti ‘noti’, casta politica in primis, già ricca di privilegi. Con questo gesto simbolico ma forte abbiamo voluto ribadire il fatto che non siamo disposti a pagare i costi di questa crisi”.

SICILIAN HEART (CUORE SICILIANO): È ufficiale, martedì parte la protesta anche in Sa...

SICILIAN HEART (CUORE SICILIANO): È ufficiale, martedì parte la protesta anche in Sa...: 20 gennaio 2012 - Dopo l’adesione allo sciopero dei pastori sardi è di poco fa la notizia che ufficialmente da martedì prossimo parte an...

È ufficiale, martedì parte la protesta anche in Sardegna

sardegna20 gennaio 2012 - 
Dopo l’adesione allo sciopero dei pastori sardi è di poco fa la notizia che ufficialmente da martedì prossimo parte anche in Sardegna il blocco delle strade, sulla scia del movimento dei forconi siciliani. Lo hanno detto stamane i rappresentanti del
movimento commercianti e artigiani liberi, delle partite Iva e il presidio anti-equitalia. «La nostra è una rivolta verso le istituzioni incompetenti che non sono più capaci di dare
risposte – ha detto il portavoce del movimento artigiani del Sulcis, Andrea Impera – per il bene del popolo sardo i politici lascino la poltrona, la popolazione vuole reagire».
Impera ha accusato le istituzioni di aver fatto promesse finora non mantenute sul problema dell’indebitamento: «Oltre un anno fa siamo venuti a Cagliari chiedendo aiuto, abbiamo incontrato piu’ volte il presidente Cappellacci e il Prefetto, abbiamo lanciato l’allarme, abbiamo avuto solo promesse non mantenute». Marco Mameli, del presidio anti-equitalia, ha spiegato che in tanti si rivolgono a loro per segnalare situazioni di grave indebitamento per il sistema vessatorio di Equitalia e anche dell’Agenzia delle Entrate. «Basterebbe attuare solo il 50% dell’ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale – ha detto – per risolvere almeno una parte dei problemi. Ma nulla è stato fatto». Secondo il presidio sono almeno 60mila le aziende sarde indebitate.

SICILIAN HEART (CUORE SICILIANO): Forza d’Urto: la situazione attuale in Sicilia

SICILIAN HEART (CUORE SICILIANO): Forza d’Urto: la situazione attuale in Sicilia: Ad Avola (SR) le cisterne dei distributori di benzina sono vuote in tutto il paese( Piero Fronte ). Simona Di Carlo rende nota la mancanz...

Forza d’Urto: la situazione attuale in Sicilia

Ad Avola (SR) le cisterne dei distributori di benzina sono vuote in tutto il paese(Piero Fronte).
Simona Di Carlo rende nota la mancanza di generi di ogni tipo presso i supermercati palermitani. Mentre Stefania Teresi ci dice che, sempre a Palermo, ormai i distributori sono quasi tutti chiusi.
Emanuele Linares: Solarino (SR) distributori chiusi, attività commerciali con le saracinesche abbassate; presidiate le entrate del centro abitato.
Vici Belfiore: Canicattini Bagni (SR): qui da ieri è iniziata ufficialmente la rivolta del paese. Oggi tutti i negozi saranno chiusi e le uscite completamente bloccate.
Barbara Cacciatore: A Gela tutto bloccato. I viveri quasi tutti esauriti.
Daniela Palermo: anche a Valguarnera, provincia di Enna, manca il carburante.
Alessandra Ristuccia: a Modica(RG) strade bloccate, cortei quotidiani, distributori chiusi (ma sicuramente la benzina c’e’ ancora, non ho visto nessuna coda prima della chiusura in blocco).
Adalgisa Valvo. SIRACUSA. Niente benzina. Molti negozi chiusi democraticamente solidali; forse domani bloccato l’ingresso di Ortigia (i ponti). In giro poca gente ieri sera. la fila d’ auto iniziava già a Scala Greca.
Rinnovo i ringraziamenti a tutti voi per il prezioso aiuto che ci date e vi invito a tenerci sempre aggiornati sugli effetti della protesta.

n un comunicato gli autotrasportatori annunciano che alle 24 riporteranno i mezzi nei propri piazzali. Ma non tutti i manifestanti abbandoneranno la protesta: previsti nuovi presidi nei porti. Benzinai chiusi nelle grandi città, i supermercati stanno esaurendo le scorte, corsa all'acquisto dell'acqua minerale. Poche le auto in circolazione

protesta tir damico

Sciopero tir, Forconi avanti a oltranza


La Sicilia ancora paralizzata. Per gli autotrasportatori ultime ore di stop, ma non tutti i manifestanti abbandoneranno i presidi


PALERMO. È dramma in Sicilia per lo sciopero dei tir, mentre la Digos indaga sulla presenza di estremisti di destra e di sinistra tra i manifestanti e le procure sono in allarme dopo le denunce su presunte infiltrazioni mafiose. I blocchi hanno causato la chiusura delle pompe di benzina. A Palermo e ad Agrigento trovare carburante è impossibile, così come a Catania, Messina e nell'arcipelago delle Eolie. Gli scaffali dei supermercati sono semivuoti, l'acqua minerale scarseggia, le piccole botteghe hanno abbassato le saracinesche, fermi i mezzi per la raccolta dell'immondizia a Ragusa e a Gela, chiuso per il secondo giorno consecutivo il mercato ortofrutticolo a Vittoria, il più grande d'Italia. Intanto la merce sui camion fermi ai presidi sta deperendo.

20/01/2012 - Tir, Lombardo chiede aiuto a Monti


Il governatore alla fine del vertice con prefetti e delegazioni di autotrasportatori: "Possibile che ci siano tentativi di infiltrazioni e strumentalizzazioni


PALERMO. "Le rivendicazioni sono condivise e condivisibili e alcune sono relative alle nostre competenze. E per questo stiamo facendo il possibile. Per quanto riguarda il resto, ho chiesto al presidente del Consiglio un incontro, che credo ci sarà mercoledì mattina". L'ha detto il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, a Tgcom24. "Mi auguro - ha aggiunto - che il governo, a partire dal presidente del Consiglio, possa essere sensibile rispetto a certe problematiche che riguardano la Sicilia".
Ieri Lombardo aveva annunciato la necessità di un incontro al termine del vertice con i prefetti e le delegazioni dei manifestanti. E aggiunge: "Non credo che ci siano matrici politiche dietro la protesta. E' possibile però - aggiunge - che ci siano tentativi di infiltrazioni e strumentalizzazioni". E ancora:  "Non sta a me appurare se ci sono presenze mafiose tra i manifestanti, se ci sono lo accerterà la magistratura e adottera" le giuste sanzioni". 

Tir, ultimo giorno di stop


In un comunicato gli autotrasportatori annunciano che alle 24 riporteranno i mezzi nei propri piazzali, lasciando i presidi


ROMA. Alla mezzanotte di oggi 20 gennaio termina il fermo degli autotrasportatori in Sicilia. L'Aitras, l'Assotrasport, l'Assiotrat e i consorzi di Trapani, Palermo e Catania - si legge in un comunicato - riporteranno i mezzi nei propri piazzali, lasciando i presidi e i punti di sensibilizzazione, in quanto i cinque giorni consentiti consentiti dalla legge che regolamenta gli scioperi degli autotrasportatori scadono.
Ma i contadini del movimento dei Forconi e i pescatori in serata, alla fine di una concitata assemblea a Catania, hanno deciso di proseguire a oltranza con i blocchi nei porti, nelle strade statali e nelle raffinerie, anche se dovrebbero allentare un pò la pressione.
Intanto, per il quinto giorno consecutivo continua la protesta del movimento forza d'urto, composto da autotrasportatori, agricoltori, pescatori, che con presidi in punti nevralgici di varie province blocca il passaggio di tir e camion. Benzinai chiusi nelle grandi città perché non sono stati riforniti di carburante, supermercati con poche derrate, acqua minerale ormai rarissima, sono alcune delle conseguenze visibili dello sciopero dei padroncini che chiedono soprattutto uno sconto sul prezzo del carburante che serve loro per lavorare.
A Palermo ma anche a Catania, Agrigento e Messina sono poche le auto in circolazione: anche di mattina, ora di punta per i lavoratori che si recano in ufficio e le madri che accompagnano i bimbi a scuola, le grandi strade sono semivuote con poche auto che circolano. La paura tra la gente è che con l'annunciato sciopero dei benzinai, il proseguimento della protesta dei forconi e dei tassisti, l'approvvigionamento di benzina sia impossibile e la mobilità sia resa difficile.

26 BLOCCHI STRADALI. Sono ventisei i blocchi stradali ancora attivi in sette province siciliane organizzati dal movimento forza d'urto e che in cinque giorni hanno bloccato tir, autobotti, camion carichi di alimenti, carburante, e altri prodotti. Ogni presidio ha un proprio responsabile che coordina il blocco e decide chi deve superarlo. 
Intanto è cominciato il secondo giorno di sciopero della fame di uno dei leader del movimento dei forconi, Martino Morsello, dopo le dichiarazioni del presidente di Confindustria Sicilia, Ivan Lo Bello, che ha denunciato infiltrazioni mafiose tra i manifestanti.  "Col mio gesto - dice Morsello - voglio che venga accertata la verità di tali gravissime affermazioni e conoscere i nomi dei personaggi mafiosi che potrebbero essere vicini al nostro movimento. Sono sicuro che da parte di tre protagonisti, Mariano Ferro, Giuseppe Scarlata e me, che hanno costituito il movimento, non ci può essere nessuna ombra di dubbio di collegamenti con esponenti mafiosi. Mi rendo disponibile a collaborare con Lo Bello e i rappresentanti di categoria e le istituzioni per arrivare ad accertare eventuali infiltrazioni nel movimento".

FORCONI, QUINTO GIORNO DI PROTESTA. STUDENTI IN PIAZZA A PALERMO

Venerdì 20 Gennaio 2012 - 10:54
PALERMO - Per il quinto giorno consecutivo continua la protesta del movimento forza d'urto, composto da autotrasportatori, agricoltori, pescatori, che con presidi in punti nevralgici di varie province blocca il passaggio di tir e camion. Benzinai chiusi nelle grandi città perchè non sono stati riforniti di carburante, supermercati con poche derrate, acqua minerale ormai rarissima, sono alcune delle conseguenze visibili dello sciopero dei padroncini che chiedono soprattutto uno sconto sul prezzo del carburante che serve loro per lavorare. A Palermo ma anche a Catania, Agrigento e Messina sono poche le auto in circolazione: anche di mattina, ora di punta per i lavoratori che si recano in ufficio e le madri che accompagnano i bimbi a scuola, le grandi strade sono semivuote con poche auto che circolano. Mentre lo sciopero dei tir dovrebbe terminare alle 24 di oggi il 'movimento dei forconì, che raccoglie soprattutto agricoltori e artigiani, ha annunciato che la protesta prosegue ad oltranza anche se i presidi saranno allentati. La paura tra la gente è che con l'annunciato sciopero dei benzinai, il proseguimento della protesta dei forconi e dei tassisti, l'approvvigionamento di benzina sia impossibile e la mobilità sia resa difficile.

A PALERMO CORTEO DEGLI STUDENTI Un centinaio di studenti e giovani dei centri sociali sta partecipando al corteo organizzato a Palermo dal coordinamento degli studenti medi, in segno di solidarietà alle proteste degli autrasportatori dell'Aias e degli agricoltori del movimento dei Forconi, al quinto giorno di sciopero in tutta la Sicilia. In testa al corteo, partito dalla Cattedrale, che sta sfilando per corso Vittorio Emanuele, c'è uno striscione con scritto «Rivolta popolare», e alcune bandiere con il simbolo della Trinacria. «Gli attacchi di questi giorni al 'Movimento dei forconì sono strumentali - dice Federico Guzzo del coordinamento studenti medi -. Se è vero come qualcuno dice che ci sono dei mafiosi infiltrati, mi chiedo perchè non facciano i nomi. Appoggiamo la protesta contro la crisi e la globalizzazione, perchè noi la viviamo in prima persona». I manifestanti sono diretti al porto. Corso Vittorio Emanuele èstato momentaneamente chiuso al traffico.

LEADER CONTINUA LO SCIOPERO DELLA FAME Sono ventisei i blocchi stradali ancora attivi in sette province siciliane organizzati dal movimento forza d'urto e che in cinque giorni hanno bloccato tir, autobotti, camion carichi di alimenti, carburante, e altri prodotti. Ogni presidio ha un proprio responsabile che coordina il blocco e decide chi deve superarlo. Intanto è cominciato il secondo giorno di sciopero della fame di uno dei leader del movimento dei forconi, Martino Morsello, dopo le dichiarazioni del presidente di Confindustria Sicilia, Ivan Lo Bello, che ha denunciato infiltrazioni mafiose tra i manifestanti. «Col mio gesto - dice Morsello - voglio che venga accertata la verità di tali gravissime affermazioni e conoscere i nomi dei personaggi mafiosi che potrebbero essere vicini al nostro movimento. Sono sicuro che da parte di tre protagonisti, Mariano Ferro, Giuseppe Scarlata e me, che hanno costituito il movimento, non ci può essere nessuna ombra di dubbio di collegamenti con esponenti mafiosi. Mi rendo disponibile a collaborare con Lo Bello e i rappresentanti di categoria e le istituzioni per arrivare ad accertare eventuali infiltrazioni nel movimento».

LA PROTESTA DEI FORCONI In Sicilia è scoppiata la rivoluzione. La protesta «dei forconi», contro il caro-carburante e per l’abbattimento dei pedaggi e dei costi di traghettamento, ha ormai paralizzato l’isola. A Palermo e Agrigento non si trova una goccia di benzina. Irreali le scene in città: strade deserte, solcate solo dai cortei dei manifestanti. In testa gli autotrasportatori e gli agricoltori, pescatori e disoccupati, ma in piazza stanno scendendo anche gli studenti. Scarseggiano i generi di prima necessità, acqua e latte. Non viene raccolta nemmeno l’immondizia. La città è ferma, come tutta la regione. Blocchi diffusi, e in aumento, a Catania, Messina, Gela, Siracusa e Enna dove un camion che cercava di forzare un blocco ha ferito a un piede un manifestante. Bloccati tutti i principali snodi autostradali e ferroviari, porti e raffinerie.
La rivolta dei forconi dovrebbe concludersi oggi, dopo cinque giorni di proteste, ma non sono escluse proroghe. Il vento di rivolta infatti sta soffiando anche nel «continente», come i siciliani chiamano la terra ferma. All’imbarco di Villa San Giovanni, in Calabria, i mezzi pesanti si sono fermati in solidarietà con i camionisti isolani. Comitati di supporto stanno sorgendo in tutta Italia e si coordinano in Rete. Su Facebook la pagina Movimento dei Forconi è seguita da 40 mila persone e su YouTube sono centinaia i video girati dai manifestanti. Da Milano a Napoli, da Ancona a Cosenza, sono in programma sit in e manifestazioni in supporto e massima è l’attenzione degli organizzatori perché queste iniziative restino apartitiche.
La polemica di giornata arriva però da Confindustria. «In molte manifestazioni - dice il presidente di Confindustria Sicilia Ivan Lo Bello - erano presenti esponenti riconducibili a Cosa Nostra». «Non siamo mafiosi, chi lo dice faccia i nomi», ribatte uno dei leader del movimento Martino Morsello che in segno di protesta ha iniziato uno sciopero della fame. 

mercoledì 18 gennaio 2012

SICILIAN HEART (CUORE SICILIANO): I “Vespri” del nuovo millennio. La Sicilia bloccat...

SICILIAN HEART (CUORE SICILIANO): I “Vespri” del nuovo millennio. La Sicilia bloccat...: di Giuseppe Lo Bianco - 18 gennaio 2012 Palermo. Le avevano annunciate come le “cinque giornate” di Sicilia: alle porte di Palermo hanno ...

I “Vespri” del nuovo millennio. La Sicilia bloccata dai camionisti

forconi-movimento-megadi Giuseppe Lo Bianco - 18 gennaio 2012
Palermo. Le avevano annunciate come le “cinque giornate” di Sicilia: alle porte di Palermo hanno bloccato i binari rischiando di finire sotto le ruote di un treno, a Catania hanno paralizzato la tangenziale, a Gela in migliaia hanno chiuso le strade di accesso attorno al petrolchimico e a Lentini un venditore ambulante esasperato ha accoltellato uno dei manifestanti.
I “Vespri formato 2000”, come si sono auto-definiti, bloccano la Sicilia e al secondo giorno di protesta costringono il governo Monti a fare i conti con i problemi di ordine pubblico nell’isola. Il leader è un ex Mpa deluso da Lombardo, “Forza d’urto” piace molto a Grande Sud di Gianfranco Micciché e a Marcello Dell’Utri, ma sui Forconi siciliani ha messo il cappello anche Roberto Fiore, il capo di Forza Nuova, che su Internet ha espresso “pieno sostegno” al maxi-sciopero.
A protestare sono in prevalenza autotrasportatori e agricoltori, furibondi contro l’aumento del costo dei carburanti, gli incassi esigui a valle delle filiere ortofrutticole, i prezzi proibitivi delle compagnie assicurative, l’assenza di una rete infrastrutturale per la distribuzione. E se l’isola si è svegliata ieri tra blocchi stradali e cortei di tir, la temperatura sale di ora in ora e i presidi urlanti di gente sempre più numerosa ed esasperata minacciano entro venerdi di bloccare porti e ferrovie: a Termini Imerese, nel deserto industriale lasciato dalla Fiat, il porto è stato preso d’assalto dagli operai marittimi, da mesi senza lavoro. Sorto apparentemente in modo spontaneo, lontano ufficialmente da ogni partito o gruppo politico, il movimento che porta in piazza migliaia di persone fa gola a più d’una forza politica e sono in molti a soffiare sul fuoco dell'indignazione di piazza. Il leader dei Forconi, il cuore movimentista della protesta, che nasce nella Sicilia orientale, è Mariano Ferro, ex agricoltore con un passato nell’Mpa di Raffaele Lombardo, ma proprio del governatore ieri i manifestanti hanno chiesto le dimissioni: “Lombardo ha tradito i siciliani, li ha imbrogliati promettendo loro la defiscalizzazione della benzina”. Slogan che non ha impedito al deputato regionale Pippo Gennuso (Mpa), di girare tra i negozi di Rosolini (Siracusa) chiedendo, come scrive il giornale web Il Clandestino “in maniera più o meno gentile, di chiudere le saracinesche per   aderire alla protesta”, assumendo le vesti di “capopopolo” e improvvisando un comizio”. Comizi tenuti nella zona anche dagli uomini di Grande Sud di Micciché, che ieri pomeriggio hanno espresso il sostegno aperto ai manifestanti: “Non possiamo non condividere le motivazioni che hanno indotto gli autotrasportatori siciliani in sciopero da oggi perché fortemente penalizzati rispetto ai colleghi del nord che godono delle infrastrutture, quali porti e autostrade, inesistenti o quanto meno carenti al Sud”, ha detto Titti Bufardeci, presidente del gruppo Grande Sud all’Assemblea regionale siciliana.
Gridando “a morte questa classe politica, come si è fatto con i francesi, con il Vespro”, e chiamando “a raccolta tutti i siciliani per liberare la regione dalla schiavitù di questa classe politica”, come gridano in coro i manifestanti di “Forza d’urto”, la protesta oggi è attesa a Palermo, dove già da ieri quaranta mezzi pesanti hanno bloccato l’accesso alla statale per Sciacca. “È partita la carovana dei forconi – ha commentato lo storico della Sicilia Giuseppe Casarrubea – sappiamo dove vanno, ma non conosciamo chi li spinge’’.

SICILIAN HEART (CUORE SICILIANO): I Forconi varcano lo Stretto: blocchi da Villa San...

SICILIAN HEART (CUORE SICILIANO): I Forconi varcano lo Stretto: blocchi da Villa San...: 18 gennaio 2012 - Nel terzo giorno di sciopero in Sicilia , la protesta, promossa dal Movimento dei Forconi si estende anche alla regi...

I Forconi varcano lo Stretto: blocchi da Villa San Giovanni a Catanzaro

blocchi imbarcaderi18 gennaio 2012 - 
Nel terzo giorno di sciopero in Sicilia, la protesta, promossa dal Movimento dei Forconi si estende anche alla regione più vicina all’Isola: la Calabria. Infatti, oltre ai blocchi delle autostrade siciliane, i manifestanti hanno istituito un primo blocco a Villa San Giovanni, luogo in cui attraccano i traghetti da e per la Sicilia.
Lo sciopero proclamato dagli autotrasportatori siciliani aderenti all’Aias, al movimento dei forconi e a Forza d’Urto, con un atteso effetto domino ha già raggiunto tutta la Calabria, con presidi che si sono rapidamente diffusi in tutta la regione da Reggio Calabria a Catanzaro. Anche in Calabria la protesta viene portata avanti dai camionisti dei Tir e non si sa per quanto tempo hanno intenzione di paralizzare la regione.

Secondo le prime informazioni giunte dalla Calabria, molti camionisti stanno attualmente bloccando la statale 280, uno dei pochi collegamenti stradali tra Catanzaro e Lamezia Terme. Il blocco principale nella regione è stato individuato all’uscita di una galleria all’altezza del Sandinato. I camionisti calabresi si uniscono a quelli siciliani per protestare contro il rincaro del costo del gasolio e per gli elevati costi di gestione dei mezzi.
Nonostante le polemiche di ieri sulla possibile presenza di Forza Nuova dietro al movimento dei forconi (notizia per altro immediatamente smentita dai manifestanti), la protesta si sta estendendo in tutto il nostro Paese e, nonostante la timida informazione dei giornali e telegiornali nazionali, questa stagione dei “nuovi vespri siciliani”, come è stata definita, potrebbe realmente paralizzare l’economia italiana.
A questo punto la parola passa al governo Monti che domani discuterà nel consiglio dei ministri del pacchetto sulle liberalizzazioni del settore degli idrocarburi, e che potrebbe addirittura far cominciare uno sciopero ad oltranza dei benzinai siciliani.

Sciopero tir, continua la protesta in Sicilia


Nuovi blocchi nel Catanese, manifestazione sulla Palermo-Agrigento


CATANIA. Terzo giorno in Sicilia del blocco dei tir, proclamato dal movimento 'Forza d'urtò, sigla che raccoglie i camionisti aderenti all'Associazione imprese autotrasportatori siciliani, agricoltori riuniti sotto la sigla di 'Movimento dei forconi' e pescatori che, da lunedì scorso, bloccano strade, ferrovie, porti, per protestare contro l'aumento del prezzo dei carburanti e delle tariffe autostradali. A Palermo la situazione è costantemente monitorata dalla Polstrada.
Il traffico è normale e ordinato, non sono segnalati problemi di ordine pubblico causati dalla protesta; tuttavia, nelle pompe di benzina, si registrano lunghe code di automobilisti nella speranza di trovare il carburante. Nel capoluogo siciliano continua il presidio davanti all'ingresso del porto e nei pressi della circonvallazione, all'ingresso di via Oreto e all'altezza dello svincolo di Villabate.
Lungo lo scorrimento veloce Palermo-Agrigento, all'altezza dello svincolo per Bolognetta, ci sono un centinaio persone e una quarantina di mezzi pesanti. Un nuovo presidio è previsto nei pressi dello svincolo per Lercara Friddi. Per Franco Calderone, del movimento 'Forza d'Urtò, la protesta sta andando avanti in maniera egregia".
"Lo dimostra - dice - il fatto che spontaneamente la gente si è unita a noi, dandoci la possibilità di organizzare un altro presidio sulla Palermo Agrigento. Non si capisce, però, perché la nostra protesta venga criminalizzata". Stamattina è in programma una manifestazione di protesta sempre sulla Palermo-Agrigento, in direzione della città dei Templi, tra Lercara Friddi e Castronovo di Sicilia.
Nel catanese due nuovi presidi si sono aggiunti stamattina a quelli già esistenti da ieri: lungo la Statale 385, all'altezza del bivio di Mineo, e a Caltagirone, nella zona del cimitero. Si aggiungono a un blocco lungo la Statale 'Catania-Gela, all'altezza de bivio di 'Iannarello', a uno già esistente nei pressi di Castel di Judica.
Permangono i blocchi organizzati a Catania, nel piazzale antistante il porto; nella Zona industriale, all'altezza della Rotonda della VIII Strada; nei pressi dello svincolo 'Paesi Etnei' della Tangenziale; ad Acireale, all'altezza del bivio dell'hotel Horizzonte, lungo la Statale 114; nei pressi della frazione Trepunti, a Giarre.

FERMO SICILIA: DISTRIBUTORI A SECCO DI CARBURANTE, BLOCCHI A OLTRANZA

La prima conseguenza del blocco dei tir in Sicilia è stata l'esaurimento delle scorte di carburante presso i distributori, letteralmente presi d'assalto dalla mattinata di oggi, sia a Palermo che nei centri delle altre provincie. A Catania il carburante è quasi del tutto esaurito. Lunghe file di automobili agli impianti che hanno esposto nel pomeriggio i cartelli con la scritta "prodotti esauruti". La giornata di ieri è stata caratterizzata dalle proteste e dai blocchi pacifici organizzati da diversi movimenti spontanei degli autotrasportatori, dai "Forconi" e dal movimento "Forza D'Urto".
Quest'ultimo è stato accusato di essere politicizzato dal partito di estrema destra, Forza Nuova. Circostanza smentita più volte dai manifestanti che si dichiarano invece, "apartitici". I blocchi continueranno fino alla mezzanotte di venerdì. Le mobilitazioni hanno l'obiettivo di sensibilizzare il governo regionale e quello nazionale sui problemi che riguardano la Sicilia. Dalle accise sulla benzina, eccessivamente elevate alle tematiche dell'agricoltura. Nella Sicilia Occidentale, oltre che nel capoluogo, si sono registrati blocchi sulla Palermo-Sciacca e rallentamenti del traffico sulla A29, nei pressi degli svincoli Alcamo Est e Alcamo Ovest. Mariano Ferro leader del movimento dei Forconi e tra i promotori del movimento spontaneo Forza D'urto dichiara: "In Sicilia sta succedendo qualcosa di inaspettato. I presidi sono ovunque e si moltiplicano di ora in ora. È probabile che se il Governo non risponde alle nostre richieste la protesta continuerà oltre la data stabilità".'

La Sicilia è paralizzata dal ‘Movimento dei Forconi’, ma in Italia nessuno parla della protesta che viene dal sud

Si chiama “Movimento dei Forconi” ed è guidato daMariano Ferro, un ex componente del Movimento Per le Autonomie, e in questi giorni sta paralizzando la Sicilia con strade bloccate, ferrovie ostruite, porti chiusi. E la protesta continuerà fino alla mezzanotte di venerdì. Il movimento, chiamato anche “Forza d’urto” raccoglie camionisti aderenti all’Aias (Associazione imprese autotrasportatori siciliani), agricoltori riuniti sotto la sigla del ”Movimento dei forconi” e pescatori. Categorie unite nella protesta dall’esponenziale aumento del prezzo dei carburanti. Ma al caro-gasolio per i padroni dei Tir si aggiunge la crescita delle tariffe autostradali. La protesta organizzata da queste sigle, non e’ vista di buon occhio dagli altri sindacati datoriali, ma nonostante la parzialita’ delle adesioni, in alcune citta’ come Palermo, da stasera scarseggia il carburante e alcune pompe espongono il cartello ”esaurito”.. A causa della protesta, lunedì sera un traghetto della Snav diretto a Napoli e uno della Grimaldi che doveva far rotta su Genova sono rimasti nel porto di Palermo e non e’ detto che riescano a salpare, mentre davanti all’ingresso del porto del capoluogo siciliano continua il presidio dei manifestanti. Ieri mattina una quarantina di camion ha creato disagi davanti al Petrolchimico di Gela, dove la contestazione ha ricevuto la solidarieta’ di parecchi operai dell’indotto. Di tutt’altro tipo, invece, la reazione di un ambulante di Lentini (SR), che per superare il blocco ha ferito al viso con un coltello uno dei manifestanti, che e’ dovuto ricorrere alle cure dei medici. Sulla scorrimento veloce Palermo-Sciacca, decine di mezzi hanno bloccato il traffico per ore. Disagi anche a Messina, dove stamane hanno scioperato pure i 103 tassisti della citta’ per protestare contro il piano governativo di liberalizzazione del settore. Rallentamenti si sono verificati sull’autostrada Catania-Messina e sulla Catania-Gela. Alcuni autobus in partenza da Catania per Palermo hanno saltato la corsa, mentre i pescatori di Porticello, alle porte del capoluogo siciliano, hanno occupato i binari della ferrovia a Santa Flavia, poco prima che transitasse un convoglio: ”Abbiamo rischiato una tragedia”, dice il sindaco Antonio Napoli, il quale sottolinea che in pochi mesi il gasolio e’ passato da 30 a 80 centesimi, ”un prezzo insostenibile per la marineria”.

martedì 17 gennaio 2012

Scatta la protesta contro il caro-benzina: lunghe code ai caselli

E' iniziata stamane la protesta promossa dal movimento "Forza d'urto" che ha proclamato un blocco dei trasporti di 5 giorni contro le politiche del governo nazionale in materia di accise sui carburanti per il trasporto e l'agricoltura e sulla mancanza di aiuti. In molti caselli autostradali siciliani si sono registrate lunghe code di automobili. Del movimento fanno parte anche Aias e Movimento dei Forconi.

Sciopero dei Tir, nuovi disagi in Sicilia


Interrotto il traffico sulla statale Palermo-Sciacca all'altezza di San Cipirello. Tre presidi a Gela: ieri momenti di tensione


PALERMO. A causa dello sciopero dei Tir è stato interrotto il traffico automobilistico sulla statale Palermo-Sciacca all'altezza di San Cipirello per un presidio organizzato del Movimento “Forza d'urto” per il blocco dei trasporti organizzato fino a venerdì prossimo. Quaranta mezzi pesanti hanno organizzato il blocco. Il traffico è stato deviato sull'autostrada. Nella zona pattuglie della polizia stradale, dei carabinieri e della guardia di finanza.
A GELA, in provincia di Caltanissetta, sono stati organizzati tre presidi. Non si registrano incidenti. Ieri, quando i dimostranti stavano per raggiungere in corteo piazza municipio, alcuni facinorosi hanno mandato in frantumi la vetrina di una tabaccheria di via Bresmes che non aveva aderito allo sciopero.  

venerdì 6 gennaio 2012

A' finestra

Sugnu sempri alla finestra e viru genti ca furria pà strada Genti bedda, laria, allegra, mutriusa e siddiata Genti arripudduta cu li gigghia isati e a vucca stritta "Turi ho vogghia di quaccosa, un passabocca, un lemonsoda" Iddu ci arrispunni: "Giusi, quannu ti chiamavi Giuseppina, eri licca pà broscia cà granita" "Turi tu n’ha fattu strada e ora che sei grosso imprenditori t’ha 'nsignari a classi 'ntò parrari" Sugnu sempre alla finestra e viru genti spacinnata, sduvacata 'nte panchini di la piazza, stuta e adduma a sigaretta, gente ca s'ancontra e dici "ciao" cu na taliata, genti ca s’allasca, genti ca s’abbrazza e poi si vasa, genti ca sa fa stringennu a cinghia, si strapazza e non si pinna, annunca st'autru 'nvernu non si canta missa, genti ca sa fa 'lliccannu a sadda, ma ci fa truvari a tavula cunsata a cu cumanna Chi ci aviti di taliari, 'un aviti autru a cui pinsari almeno un pocu di chiffari "Itavinni a travagghiari" vannia 'n vecchiu indispettitu, "avemu u picciu arreri o vitru". Jù ci dicu "m'ha scusari, chista è la me casa e staju unni mi pare. La domenica mattina dagli altoparlanti della chiesa a vuci 'i Patri Coppola n’antrona i casi, trasi dintra l’ossa "piccaturi rinunciati a ddi piccati di la carni quannu u riavulu s’affaccia rafforzatevi a mutanna". Quannu attagghiu di la chiesa si posteggia un machinone scinni Saro Branchia detto Re Leone Patri Coppola balbetta e ammogghia l’omelia cu tri paroli picchì sua Maestà s'ha fari a comunioni Chi ci aviti di taliari, ‘un aviti autru a cui pinsari almeno un pocu di chiffari “Itavinni un pocu a mari", vannia un vecchiu tintu "accussì janca mi pariti ‘n spiddu" Jù ci dicu "m'ha scusari, ma picchì hati a stari ccà sutta a me casa pà 'nsultari". Sugnu sempri alla finestra e viru a ranni civiltà ca ha statu, unni Turchi, Ebrei e Cristiani si stringeunu la manu, tannu si pinsava ca "La diversità è ricchezza" tempi di biddizza e di puisia, d'amuri e di saggezza Zoccu ha statu aieri, oggi forsi ca putissi riturnari si truvamu semi boni di chiantari 'Nta sta terra 'i focu e mari oggi sentu ca mi parra u cori e dici ca li cosi stannu pì canciari Chi ci aviti di taliari 'un aviti autru a cui pinsari, almeno un poco di chiffari Itavinni a ballari, ittati quattru sauti e nisciti giustu pì sbariari Jù ci dicu "Cù piaciri, c'è qualchi danza streusa ca vuliti cunsigghiari!?