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venerdì 20 gennaio 2012

COSPA ABRUZZO SI DICE PRONTO AL "MOVIMENTO DEI FORCONI"

 Il Cospa Abruzzo, associazione di allevatori e agricoltori, si dice pronto a mobilitarsi anche nella nostra regione per dare forza al “movimento dei forconi”, nato subito dopo la sortita dei trattori a Roma avvenuta il 16 novembre scorso, quando gli iscritti delle categorie giunsero al palazzetto dello sport all'Eur per manifestare contro il caro gasolio e l'ingiunzione dei pagamenti delle quote latte. Analoga iniziativa, con rappresentanze ridotte, fu messa in atto il 15 dicembre all'Aquila. "Siamo stati costretti a scendere in piazza” afferma Dino Rossi presidente del Cospa Abruzzo “e la nostra manifestazione del 15 dicembre e' stata soffocata dalle prescrizioni della Questura e del Prefetto dell'Aquila, i quali promettevano di impegnarsi nei confronti di chi ci governa.
E' passato un mese e non si e' mossa una foglia - continua Rossi - siamo stati presi in giro e in tutti i modi si e' cercato di soffocare una manifestazione, motivata dal mancato guadagno scaturito dall'aumento dei costi di produzione e in primis del gasolio". Il Cospa Abruzzo, in base a un'informativa consegnata dai Carabineri del Nac, nucleo alle dipendenze del ministero delle Politiche agricole e forestali, fece emergere la notizia che con l'alterazione di un algoritmo al database della banca dati nazionale erano iscritte all'anagrafe bovina mucche di 83 anni, a fronte di una vita media produttiva pari a 8 anni. "A questo si aggiungono le mucche fatte vivere sulla carta per ben 83 anni, eta' necessaria ad italianizzare il latte proveniente dei paesi dell'est Europa e nel contempo far pagare l'eccesso di plafond delle quote latte agli allevatori onesti". Altro argomento che sta portando alla mobilitazione degli allevatori e agricoltori abruzzesi e' quello della creazione del "Corridoio Verde" che, come afferma Dino Rossi "E' un accordo per permettere l'importazione di prodotti ortofrutticoli dai paesi del nord Africa. Un progetto ben preciso che consiste in questo: le multinazionali hanno acquistato i terreni a due soldi con costi di manodopera bassissimi, da dove importano gli ortofrutta e nel contempo affamano i contadini italiani per rilevare le loro aziende finite in mano ad Equitalia". Gli imprenditori abruzzesi del settore primario, stando a quanto dice Rossi, presidente del Cospa Abruzzo: "Non scenderanno a compromessi con l'ordine pubblico, abbiamo il sacrosanto diritto di manifestare per una legittima difesa dei nostri interessi contro i responsabili che hanno generato lo stato di crisi del comparto, determinando la mobilitazione prima in Sicilia e in seguito in Abruzzo, agitazione che finira' per interessare l'intera nazione".

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