La Chiesa Madre sorse nel corso della prima metà del secolo XIV e fu dedicata alla Vergine Assunta. La precede un poderoso campanile isolato, coevo alla chiesa, originariamente una torre di vedetta. Alla facciata fu aggiunto nel XV secolo un portico rettangolare su quattro arcate ogivali. L'interno si presenta in un ibrido stile gotico, dovuto ad un rifacimento del 1865. Vi si conservano numerose testimonianze d'arte pittorica, scultorea e artigianale attribuite a noti artisti siciliani, quali il Laurana ed il Mancino.
Il Castello sorge sulle rovine dell'antico tempio dedicato a Venere, del quale conserva testimonianze del V - VII sec. a.C., su un'alta rupe isolata cui si accedeva anticamente per un ponte levatoio. Fu reso inespugnabile dai normanni, che lo dotarono di mura orlate di merli. Del tempio furono rinvenuti, al principio di questo secolo, alcuni rocchi di colonne e frammenti di cornice, risalenti al rifacimento romano. Più tardi, si trovarono anche i resti di un pavimento musivo. Intorno al castello si estendono i Giardini del Balio, magnifici per la disposizione a terrazza e la varietà delle piante coltivate. Prendono il nome del governatore normanno (Bajulo) che risiedeva nell'adiacente castello.
Le Torri Medievali costituivano l'avamposto del Castello di Venere, cui erano uniti da poderose cortine murarie. Furono parzialmente ricostruite nella metà del secolo scorso per volontà del conte A. Pepoli, cui si deve anche l'edificazione della Torretta Pepoli, una manierosa costruzione in vago stile moresco.
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