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domenica 19 giugno 2011

Frittura di Fragaglia

MieleUn profumo che inebria il naso e un gusto che rallegra le papille.
Hai fatto il pesce fritto?
Sì, ma due giorni fa!
A chi, tra coloro che si sono approcciati  a questa preparazione, non è mai capitato? Forse solo a chi frigge all’aperto, ma anche i questo caso state certi che i vicini lo verranno a sapere.
Come dice la Zia:
«La preparazione avvolgerà l’ambiente di effluvi che persisteranno, per più giorni: è quanto di più invadente e prepotente si possa immaginare.
Per evitare questo spiacevole inconveniente basta preparare la pietanza servendosi di un fornello all’aperto, posto possibilmente in terrazza con vista mare, nei giorni in cui spira la brezza di terra, cosicché i fumi siano dispersi verso l’esterno della casa provocando un’improvvisa, invidiosa, epidemia di ipersalivazione in quanti si apprestino a transitare per le vie del circondario
».
L’odore sarà forte e persistente, ma l’appagamento delle papille sarà assicurato dal sapore deciso della crosticina esterna e dalla delicatezza delle carni avvolte da questa.
La Zia ci ricorda che «La fritturina è una delle tipiche preparazioni che permettono di consumare tutto il pescato, anche quello così piccolo da dover essere mangiato per intero. Si utilizzano piccole triglie, sardine, mascolini, e tutti i pescetti più piccoli a disposizione, ai quali si aggiungono polipetti, seppioline, calamaretti e piccoli scampi».
Per l’appunto la fragaglia è l’insieme di i giovani pesci, di una sola o di diverse specie, adatto soprattutto per fritture.
Frittura di Fragaglia
Cosa occorre:
  • 1,5 kg pesce misto di piccolo taglio, polipetti, seppioline, calamaretti e piccoli scampi
  • Farina bianca e gialla q.b.
  • Olio extravergine d’oliva q.b.
«Si lavino con cura tutti i pesciolini privandoli delle interiora, si puliscano bene gli scampi privandoli del filo nero intestinale, si stacchino teste, occhi e becchi ai molluschi utilizzabili. Poi si lavino ancora e si mettano a gocciolare in un colino, tagliandoli a piccoli pezzi. Si riempia per un quarto, un grande e robusto sacchetto di carta con farina bianca e gialla mischiata insieme a setaccio. Si introducano i pezzi di pesce di tutti i tipi e si agitino bene, dentro il sacchetto chiuso accuratamente. Si faccia scaldare dell’olio d’oliva extravergine in una larga e profonda padella e vi si gettino i pezzi infarinati senza sovrapporli, si lascino friggere per due minuti da un lato e due minuti dall’altro. Si estraggano dall’olio con la schiumarola e si asciughino tamponandoli delicatamente con la carta da cucina, si cospargano di sale fino e prezzemolo trito, direttamente nel piatto di portata».
Per quanto riguarda la presentazione del piatto, la Zia, ci consiglia di «guarnirlo con un cerchio di rondelle di limone» e aggiunge di servirlo «caldissimo accompagnato a un vino bianco, giovane e fresco».

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