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mercoledì 20 luglio 2011

Troppi suicidi dal Ponte Corleone. Che fare?

Sta suscitando molte reazioni la storia del ragazzo di 20 anni che si è suicidato ieri a Palermo, lanciandosi dal Ponte Corleone, luogo dal quale, nel corso del tempo, altre vite hanno deciso di spezzarsi.
E non bisogna andare lontani per trovare un’altra storia simile: quattro mesi fa un barista di 21 anni,Gaetano Parisi, ha compiuto lo stesso gesto, dopo aver investito un bambino in viale delle Scienze,credendo di averlo ucciso.
Su BlogSicilia molti lettori chiedono che si faccia qualcosa per evitare che altre persone possano togliersi la vita, lanciandosi sempre dallo stesso ponte. Ma cosa?
C’è chi consiglia l’innalzamento di un muro, chi pensa che sia inutile, perché ‘chi vuole morire, troverà altri posti’ ma c’è stato chi ha menzionato il ‘Ponte di Ariccia‘, ovvero il “monumentale viadotto stradale costruito verso la metà del XIX secolo fra i chilometri 23 e 24 della Strada Statale 7 Via Appia” (fonte: Wikipedia).Il paragone regge, purtroppo, perché il ‘Ponte di Ariccia’ “si è meritato la tragica fama di ponte dei suicidi, forse per la sua considerevole altezza”.Ma lì l’Anas è corsa ai ripari: “Nel 2000 per evitare altri episodi del genere ha apposto  delle barriere in tensostruttura lungo tutto il ponte”.
Potrebbe essere una soluzione anche per il ‘Porte Corleone’. Che ne pensate?

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