
Un autentico tesoro, non proprio a portata di mano, però. Per riscuoterli, infatti, lui, il fortunato, Nunzio Lo Iacono, 55 anni, che lavora come custode a Villa Giulia, dovrà rivolgersi al tribunale e intentare una causa civile contro Poste Italiane, per chiedere e ottenere interessi, rivalutazione monetaria e capitalizzazione della somma versata all'epoca. In sostanza, ci vorrà del tempo. «Ho scoperto per caso - racconta Lo Iacono - frugando all'interno di un vecchio baule in cantina, un libretto di risparmio che mia nonna m'intestò per farmi un regalo e che porta la data dell'8 maggio 1961. Fu aperto con l'allora Cassa di Risparmio Postale con un importo di cinquemila lire. Sono andato in via Roma, alla sede centrale delle Poste, per capire in che modo avrei potuto avere quanto mi spetta, ma nessuno ha saputo dirmi cosa fare».
A dare una risposta è l'avvocato Marco Angelozzi, del foro di Roma, esperto della materia, che assiste anche Giuseppe Provenzano ed altre persone, un'ottantina in tutta la penisola, che si trovano nella stessa situazione: «Abbiamo già formulato - spiega Angelozzi - una class action, alla quale può aderire, se vorrà, anche il signor Lo Iacono, che si pone l'obiettivo di far riconoscere alle banche e a Poste Italiane, il reale valore dei libretti. La prima udienza della causa, che avrà come controparti davanti al tribunale di Roma, il ministero delle Finanze, Bankitalia e le stesse Poste Italiane, è prevista per il 21 dicembre.
C'è, quindi, ancora tutto il tempo per presentare l'istanza. Il signor Lo Iacono, comunque - prosegue l'avvocato - dovrà preventivamente inoltrare, presso gli uffici giudiziari civili di Palermo, un'apposita richiesta, allegando fotocopia autenticata del libretto. Tuttavia - conclude - l'adesione alla class action non è l'unica strada per ottenere il riconoscimento della somma. La nuova legge, infatti, in questi casi, non prevede l'assistenza obbligatoria di un legale. È possibile, quindi, intentare un'azione personalmente, presso il tribunale di residenza».
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