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mercoledì 25 maggio 2011

Mothia

MothiaMozia, isola dello Stagnone in provincia di Trapani, è legata al nome di Giuseppe Whitaker, figlio di un commerciante inglese, che divenne proprietario dell'isola agli inizi del '900.
"Un frammento d'Oriente gettato nel mare di Sicilia e conservato nel tempo", così l'ha definita l'archeologo Sabatino Moscati di Mothia.

Città fenicia sorta circa tremila anni fa su un'isola, che oggi si chiama San Pantaleo e che si trova nella odierna riserva naturale della Stagnone, la zona lagunare più estesa della Sicilia (circa 2000 ettari).
Da visitare a sud dell'isola, la casa dei mosaici: un'abitazione greca costruita su fondamenta fenicie, con un grande cortile, ornato di mosaico pavimentale a ciottoli di fiume bianchi e neri, unico documento di arte musiva del genere in Sicilia.
Antichissima è la porta sud, una delle due più importanti della città e il cui aspetto attuale risale al V sec. a. C. Questa ci porta (in prossimità della costa) al Cothon, un piccolo bacino artificiale (40 per 50 m), con il fondo piatto e le pareti lastricate, che probabilmente serviva a piccole imbarcazioni per caricare e scaricare le merci che le grandi navi fenicie, a causa dei bassi fondali dello Stagnone, non potevano portare e prendere direttamente.
Prendendo la direzione nord dal luogo di arrivo sull'isolotto e seguendo la costa, si possono costeggiare le fortificazioni che i fenici costruirono. Le mura circondavano la città per 2500 m ed erano consolidate da torri rettangolari, distanziate quasi regolarmente 21 metri l'una dall'altra; tra quelle ancora visibili vi è la torre orientale (seconda metà del V sec. a. C.) con una grande scala ben conservata che giunge al mare.
A ovest si incontra la necropoli (VIII-VI sec. a. C.) la cui area è cosparsa di pietre tombali e di urne cinerarie. Vicinissima alla necropoli si trova l'area sacra del tophet, il santuario dove si eseguivano i sacrifici alla divinità Baal Hmmon dei primogeniti maschi.
Molto interessanti sono gli scavi dell'area K, la zona industriale della colonia, che hanno portato alla luce resti di impianti industriali per ceramisti, per la tintura e la concia delle pelli e dei tessuti e ancora per la lavorazione dei metalli.
Si possono vedere le testimonianze della produzione artigianale di questa fiorente colonia punica, non tralasciando la visita al piccolo Museo Whitaker, nel punto più elevato dell'isola e circondato da una ricchissima vegetazione di macchia mediterranea. Potrete ammirare pezzi architettonici, ceramiche, monete, sculture, gioielli e altri reperti, provenienti dagli scavi antichi e recenti eseguiti nell'isola.

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