Cuore del comune è il capoluogo che sorge sull'omonimo "monte". Un tempo era uno dei comuni più estesi della Sicilia, comprendeva infatti territori assai distanti dal capoluogo: Valderice, Custonaci, Buseto Palizzolo e San Vito Lo Capo. Diverse le frazioni che completano il territorio, alle falde della montagna madre (Casa Santa, Pizzolungo, Roccaforte, Rigaletta, Tangi, Ballata, Napola, ecc.) A Erice sono rimasti solo poco più di trecento abitanti, che si decuplicano nel periodo estivo. Artigianato caratteristico: ceramica. Dolce tipico: Genovese alla crema, dolce di pastafrolla con zucchero a velo sulla parte superiore (possibilità di gustare anche la variante con ricotta) e "Mustaccioli", antichi biscotti fatti nei conventi di clausura.
[modifica]Storia e origini
Secondo Tucidide, fu fondata dagli esuli troiani, che fuggendo nel Mar Mediterraneo avrebbero trovato il posto ideale per insediarvisi; sempre secondo la leggenda, i Troiani avrebbero poi dato vita al popolo degli Elimi. Fu contesa dai Siracusani e Cartaginesi sino alla conquista da parte dei Romani nel 244 a.C.
Virgilio la cita nell'Eneide, con Enea che la tocca due volte: la prima per la morte del padre Anchise, un anno dopo per i giochi in suo onore. Virgilio nel canto V racconta che in un'epoca ancora più remota vi campeggia Ercole stesso nella famosa lotta col gigante Erice, precisamente nel luogo dove poi si sfidarono al cesto il giovane e presuntuoso Darete e l'anziano Entello.[1]
In antico, insieme a Segesta, che parrebbe di fondazione coeva, era la città più importante degli Elimi, in particolare era il centro in cui si celebravano i riti religiosi.
Durante la prima guerra punica, il generale cartaginese Amilcare ne dispose la fortificazione, e di qui difese Lilibeo. In seguito trasferì parte degli ericini per la fondazione di Drepanon, l'odierna Trapani.
I Romani vi veneravano la "Venere Ericina", la prima dea della mitologia romana a somiglianza della greca Afrodite.
Scarse, o quasi nulle, sono le notizie della città e del santuario nel periodo bizantino, restando comunque economicamente attiva. Denominata Gebel-Hamed con l'occupazione araba dell'831, la rocca viene successivamente rinnovata nel periodo di stabilità normanna con la ristrutturazione delle antiche porte di età elimo-punica e l'apertura di tre porte (Trapani,Carmine e Spada) e la costruzione di un castello nell'area dell'antico santuario. Conseguentemente ripopolata la nuova cittadella Monte San Guliano, ribattezzata nel 1167 sempre dai normanni, acquista prestigio anche con la costruzione di nuovi edifici civili e religiosi. Da ricordare è anche la poco pacifica convivenza con i dominatori spagnoli, culminata con una rivolta popolare assai feroce. Nei secoli successivi si inseriscono nuovi ordini religiosi che acquistano sempre più potere nell'area trapanese con un carattere conservatore. Gli interventi urbanistici si rivedono nell'800 con l'edificazione di nuovi palazzi signorili e la ristrutturazione della piazza centrale, dedicata successivamente ad Umberto I. La città tende comunque a conservare gelosamente il fascino di una cittadina medievale.
A partire dal XVI secolo si svolge la rappresentazione del misteri in occasione del Venerdì Santo, emulando quella trapanese, in misura ridotta ma molto suggestiva. Sostituendo la rappresentazione scenica teatrale con statue in legno attorno all'800, i misteri vengono condotti a spalla, seguendo sempre il percorso originario.
Nel 1934 Monte San Giuliano riprende il nome di "Erice".
Dal 1957 si organizza ogni anno, nel periodo primaverile, una gara automobilistica di cronoscalata, denominata "Gara in salita di velocità Monte Erice", per la quale esistono anche un campionato italiano e un campionato europeo. Sui tornanti che partono da Valderice e raggiungono la vetta dell'omonimo monte, sfrecciano a tutta velocità vetture moderne, storiche, prototipi da competizione e vettura formula, circondati da sportivi e appassionati e, naturalmente, da uno sfondo mozzafiato.
Dal 1963 è sede del Centro di cultura scientifica Ettore Majorana, istituito per iniziativa del professor Antonino Zichichi, che richiama gli studiosi più qualificati del mondo per la trattazione scientifica di problemi che interessano diversi settori: dalla medicina al diritto, dalla storia all'astronomia, dalla filologia alla chimica. Per questo è dato attribuito l'appellativo "città della scienza".
Dal 1972 ha sede la Associazione Artistica Culturale La Salerniana, fondata dal poeta Giacomo Tranchida che conserva opere di Carla Accardi, Gianni Asdrubali, Pietro Consagra, Antonio Sanfilippo, Emilio Tadini tra gli altri, organizzando mostre d'arte contemporaena curate da critici di rilievo come Palma Bucarelli, Achille Bonito Oliva, Luciano Caramel e Giulio Carlo Argan.
Nel 1990, a seguito della prima edizione dell'"Atelier Internazionale di Gastronomia Molecolare", di cui da allora regolarmente si tengono convegni annuali, si ebbe il formale riconoscimento della disciplina della gastronomia molecolare.
[modifica]Erice Valle
Le principali attività economiche e sociali si svolgono però sulle pendici del monte, nella frazione di Casa Santa, realmente l'unico centro cittadino del comune ericino. L'area a valle è considerata naturale proseguimento del comune di Trapani, in quanto i loro confini sono convenzionalmente segnati da una strada centrale per entrambi i comuni e non, come solitamente accade, da una strada periferica.
Per queste ragioni i cittadini si identificano in un'unica comunità, quella trapanese, offrendo gli uni con gli altri i propri servizi. La mancanza, ad esempio, di un ospedale pubblico (ubicato a Casa Santa) e la presenza invece di un cimitero nel comune di Trapani è la conseguenza del detto: Si nasce ad Erice, e si muore a Trapani. Accade lo stesso per la squadra di calcio, Trapani Calcio, che gioca le proprie partite in casa al Provinciale, proprio nel comune ericino. Paradossalmente anche i litorali affollati nel periodo estivo dai trapanesi appartengono al comune montano.
In passato i due comuni, sollecitati da una raccolta di firme, potevano essere fusi in uno, ma vari fattori hanno ostacolato il progetto. Ora si parla anche di un'unificazione tra Valderice e Erice. Inoltre tutte le istituzioni rimarrebbero nella ben più popolosa Valderice, e il comune assumerebbe invece un doppio nome (Comune di Erice e Valderice), comprendendo quindi le frazioni del comune di Erice e quelle del comune di Valderice. In tal modo, la frazione di Casa Santa sarebbe unificata con Trapani, in modo da definire migliori confini comunali. In ogni caso occorrerà un referendum tra la popolazione.
[modifica]Collegamenti
Oltre che dalla strada statale Trapani-Erice, e dalla Valderice-Erice (dove si svolge la Cronoscalata Monte Erice) dal luglio 2005 la vetta del monte è collegata con la valle da una funivia ad agganciamento automatico, lungo un tracciato che riprende il percorso della vecchia, da trent'anni inattiva. Le modifiche adoperate sulle strutture hanno permesso di vivere un viaggio di circa 10 minuti alla velocità di 5 m/s, su 47 cabine da 8 posti (4 di queste attrezzate per accogliere disabili) che offrono un paesaggio mozzafiato di un'ampia porzione della Provincia di Trapani.
[modifica]Amministrazione
Sindaco: Giacomo Tranchida (centrosinistra) dal 29/05/2007
Indirizzo della casa comunale: Piazza Umberto I, 3 - 96016 Erice
Indirizzo della casa comunale: Piazza Umberto I, 3 - 96016 Erice
[modifica]Ericini illustri
- Antonino Zichichi, scienziato, nato a Trapani il 15 ottobre 1929, fondatore del Centro di cultura scientifica Ettore Majorana; cittadino onorario di Erice;
- Salvatore Genovese, cestista della Fortitudo Bologna, nato a Erice il 13 ottobre 1987;
- Aldo Firicano, calciatore di Cagliari e Fiorentina negli anni novanta.
- Guglielmo di Voltaggio - Cavaliere Crociato, commerciante, accomandatario.
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