
Filicudi anticamente veniva chiamata Phoenicusa, il cui nome deriva dalle felci di cui era ricoperta abbondantemente in passato.
Ha una superficie aspra, priva di spiagge, dove si trovano le cime di tre vulcani ormai spenti: la Fossa delle Felci, la vetta più alta; la Montagnola e il Terrione.
La struttura ha una forma pressoché ovale che da una parte si allunga con Capo Graziani.
Sull'isola vi sono piccoli centri abitati: Filicudi Porto, luogo in cui in estate si riversa la maggior parte dei turisti, perché offre vari servizi come bar e ristoranti; Pecorini a mare; Val di Chiesa, dove si trova la chiesa dedicata a Santo Stefano e Rocca di Ciàuli. Altro piccolissimo cento abitato è Zucco Grande, immerso nella natura.
Sul promontorio di Capo Graziano si trovano i resti di un villaggio preistorico che risale all'età del Bronzo.
L'isola è caratterizzata da una suggestiva tranquillità, le coste sono tutte a picco sul mare.
Per godere appieno della bellezza di Filicudi è indispensabile un'imbarcazione. Soltanto con questa si possono raggiungere paesaggi meravigliosi come la Grotta del Bue Marino, dove i raggi del sole creano meravigliosi giochi di luce. I pescatori del luogo pensano che, all'interno della grotta, trovi rifugio la foca monaca.
I soli luoghi balneabili raggiungibili a piedi si trovano nel lungomare del porto, sulla costa che arriva a Capo Graziano, le cosiddette Punte, e nella rada naturale di Pecorini mare.
L'economia dell'isola si basa sul turismo, sulla pesca e sulla coltivazione di capperi e fichi.
Da ammirare anche Canna, il faraglione più alto dell'isola con i suoi 85 metri, circondato dalle acque cristalline del mare. I fondali del mare offrono coralli, spugne e aragoste.
Da visitare anche gli isolotti dell'Elefante e di Montenassari.
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