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lunedì 23 maggio 2011

La bonarma di Falcone si rivolterebbe nella tomba


La donna scrive dal 2032 e racconta come sono andate le cose in Sicilia e in Italia. Suo marito, noto come il capo di Cosa Nostra, è diventato presidente del Consiglio italiano e il paese, come lo abbiamo conosciuto fino al 2011, non esiste più.
Dopo aver festeggiato la loro particolare Liberazione, la signora ci ha fatto sapere anche come hanno trascorso il loro particolare1 maggio. Poi ha tenuto a dire la sua sull'ultimo referendum che si è svolto in Italia: il 12 e 13 giugno del 2011. Adesso ci racconta i retroscena del fallito blitz delle forze dell'ordine del 19 maggio 2011.
E voi pensate che, se l'avessero realmente arrestato, io sarei qui oggi? Sì, ci hanno provato, soprattutto quando faceva comodo a loro. In Italia c'erano le amministrative ed erano gli ultimi colpi di coda del regime. Matteo era diventato merce di scambio, ovviamente elettorale. Provate solo a immaginare quale spot sarebbe stato per il governo dire di avere assicurato alla giustizia un uomo latitante da 18 anni. E farlo prima dei ballottaggi di Milano e di Napoli. Ma soprattutto di Milano.
Castelvetrano hanno fatto le cose per bene. Hanno organizzato un blitz vero e proprio, scattato all'alba del 19 maggio 2011, con carabinieri e poliziotti in assetto da guerra. Hanno circondato una masseria e, quando da Palermo è stato dato l'ordine di irrompere lì dentro, non hanno trovato me maritu. Ovviamente.
Poi carabinieri e poliziotti sono tornati al lavoro. Cercavano chiunque. Anche un vivandiere. Pensavano che la Cia era arrivata sulle tracce di Bin Laden in questo modo. Senza pensare che a Bin Laden, dopo dieci anni, se l'erano venduto senza troppi complimenti. A me maritu, invece, nun si lu potianu vinniri. Perchè se si vendevano a Matteo, col cavolo che finiva il regime in Italia.
Insomma, quando hanno deciso di far fare agli sbirri questo colpo di teatro, noi sapevamo già tutto. Era stato il solito infiltrato nei Servizi a dircelo. Uno che faceva il doppio gioco con tanti. Praticamente con tutti. Per anni ci ha protetto per ordine degli stessi politicanti che, al momento opportuno (per loro, ovviamente), hanno deciso di farci fuori e gli hanno detto di farci arrestare. Ma volete mettere il fascino oscuro del male (quello vero) contro il (semplice) fascino oscuro dei soldi?
Matteo era stato avvertito un minuto dopo la loro richiesta e ha saputo ricompensare quest'uomo come si deve. Oggi è uno dei più potenti che circolano in Italia. Il suo nome? Manco a chiedermelo. In fondo, non ce n'è bisogno. Si diceva che, per individuare il mandante di un omicidio eccellente, bisognava verificare chi avesse inviato la corona di fiori più grande ai funerali della vittima. Vi basti ricordare questo.
La bonarma di Falcone, di cui oggi fingete di onorare la memoria, si rivolterebbe nella tomba.l'arresto di Bernardo Provenzano

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