
Per la prepazione si utilizzano la farina, l'acqua, il lievito, il sale, e i fiori di sambuco. Si tratta di un pane rituale del ragusano, usato molto spesso con scopi propiziatori. Anche detto Guastedda, dal francese gastei, con il significato di focaccia, schiacciata.
Ogni provincia siciliana tende a dare il proprio significato a questa parola: pizza nella provincia di Enna, grossi pani nell'agrigentino o nel nisseno, pane nella provincia di Palermo e nella Sicilia occidentale. Gustedda è per eccellenza il panino palermitano utilizzato farcito con milza, ricotta e panelle.
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