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mercoledì 18 maggio 2011

Selinunte

SelinunteLe rovine di Selinunte, sul Mar d'Africa, sono tra le più suggestive del Mediterraneo e rappresentano il culmine dell'incontro tra la cultura greca e quella punica.
Il parco archeologico di Selinunte (VII sec. a.C.), uno dei più estesi al mondo (270 ettari), sorge (in provincia di Trapani) su una bassa terrazza protesa sul mare, alta appena cinquanta metri e delimitata da due fiumi (il Modione e il Cottone).
Fu fondata nel VII secolo a. C. dai coloni di Megara Hiblaea, divenne presto una potenza egemone nelle arti e nei commerci grazie alla sua posizione geografica strategica. Rivale di Segesta e di Mozia, venne distrutta da Cartagine nel 409 a. C.
Gli scavi hanno portato alla luce otto templi, (i cui nomi sono lettere dell'alfabeto) con colossali colonne doriche e il sistema di fortificazioni.
La visita al complesso monumentale di Selinunte richiede almeno due ore; la zona è divisa in quattro aree di interesse principale, partendo da est: la collina orientale, l'Acropoli, la città antica e il Santuario di Malophoros. Il Tempio G (VI-V sec. a. C.) probabilmente consacrato ad Apollo e rivolto a oriente (come tutti gli altri otto templi di Selinunte) in modo che l'immagine del dio guardasse il sole nascente. Oggi è solo un ammasso di pietre al cui centro sorge una colonna, restaurata nel 1832.
Continuando la visita, si incontra il Tempio F,il più piccolo e il più danneggiato, in stile arcaico, circondato da 36 colonne alte più di nove metri. Esemplare di tempio dorico dedicato ad Atena o a Dioniso: proprio queste due divinità sono raffigurate in due belle metope, provenienti da questo tempio, ora conservate presso il museo archeologico di Palermo.
Quasi interamente ricostruito è invece il Tempio di Hera (V sec.) in stile dorico. A questo vanno fatte risalire le quattro bellissime metope di marmo e pietra locale, rinvenute dagli architetti Harris e Angell. Salendo per le collina più a ridosso del mare, si giunge alla Acropoli, arricchita da sei templi più piccoli.
L'Acropoli era il centro della vita pubblica ed era difesa da una cinta muraria di 1260 metri. Le Mura di cinta che racchiudevano l'acropoli e la città sono state ritoccate, ingrandite e rinforzate, secondo le movimentate vicende storiche; mostrano ancora torri circolari e quadrate, la porta principale e camere per ospitare le guarnigioni in servizio.
A ovest del fiume Selino, a meno di un chilometro dall'Acropoli, sorge il Santuario di Malophoros (che significa "portatrice di melograno"), dea della fertilità, di cui sono state rinvenute delle statuette.
Tutto il parco, immerso nella riserva naturale della foce del fiume Belice, rappresenta un'oasi incontaminata di mare, natura e cultura.

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