
Salina sorge al centro esatto dell'arcipelago, per grandezza è seconda solo a Lipari; vanta due primati: oltre ad essere la più verde, ospita la cima più alta dell'arcipelago (il Monte Fossa delle Felci, quasi 962 metri).
E' composta da due coni di origine vulcanica, in tempi remoti veniva chiamata Didyne, ovvero Gemelli, perché costituita dalle vette dei monti"Fossa delle Felci" e "Fossa dei Porri", i due rilievi divisi da una valle.
La denominazione attuale si deve invece a un laghetto di acqua salmastra (una salina), situato all'estremo sud nei pressi del centro abitato di Lingua, dove in passato avveniva l'estrazione del sale marino per la conservazione dei capperi.
Dal 1909 si è scissa da Lipari in tre comuni autonomi: Santa Marina, Malfa e Leni. Il paese di Santa Maria Salina è il centro principale , posto sul versante est; Malfa è a nord, il nome deriva da un gruppo d'immigrati amalfitani che approdò quì nel XII secolo; e Leni, a sud, un centro agricolo famoso anticamente per la produzione di vino.
Abitata sin dall'antichità, probabilmente dovette essere abbandonata nel IX secolo, quando venne distrutta dagli arabi. La sua ripopolazione avvenne nel XIII secolo, grazie agli immigrati siciliani.
Salina è rinomata soprattutto per la Malvasia, un vino dolce tipico delle Eolie che viene esportato in tutto il mondo. L'economia locale è caratterizzata dall'agricoltura, dal turismo e dalla pesca.
L'ambiente dominante è la macchia. A Salina nidificano - soprattutto sulle pareti di Pizzo di Corvo - colonie di falchi della regina, che ogni anno migrano fino a qui dal Madagascar.
Di notevole interesse sono stati gli scavi effettuati nella zona e che hanno messo in luce un abitato greco del IV sec. A.C.
L'isola è caratterizzata da mare turchese e pulito, vi sono pochissime spiagge e moltissime coste scoscese. Da vedere l'arco naturale di Pollara. Da esplorare anche la spiaggia Scario composta di ciottoli rotondi e a Rinella una piccola baia.
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